È raro che gli scaffali delle biblioteche, incluse quelle virtuali, esibiscano manuali di matematica. Libri di questo genere, una volta che a scuola si è terminato di usarli, finiscono in cantina o soffitta. Nelle librerie stanno semmai in bella mostra i capolavori dei grandi scrittori. Ma capita talora di leggere anche al loro interno la parola “matematica”. Forse solo ospite di passaggio, suscita tuttavia una qualche curiosità: perché se ne parla? E se la sua apparizione non è soltanto una coincidenza, quali motivi l’hanno ispirata? Che immagine comunica la matematica ai grandi scrittori? E che immagine comunicano i grandi scrittori della matematica?
Stando a luoghi comuni ben radicati, matematica e letteratura, più in generale matematica e arte, si contrappongono. La prima è intesa come un sistema di leggi fisse, immutabili, aride; le altre come emozione, fantasia, immaginazione, libertà. Come dire: dogma contro magma. Ma è davvero così? ...